nerd cafè

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lunedì 17 giugno 2013

Il mejo triplete (e il trio monnezza) dall' E3 2013

Ho avuto abbastanza giorni per riprendermi dalle news shock che venivano postate sul web; tra una magnata al barbecue, un momento ad alta ilarità offerto da Microsoft e Sony, vari attacchi di sindrome di Stendhal e una carambola di momenti "Me cojoni" ( quelli tipo :-O) e " 'Sti catzi" (quelle invece :-|), posso dirvi la mia personalissima classifica dei momenti top e flop dell' Expo losangelino (manco fossi Bruno  Longhi)

LA mejo Triplete dell' E3

3° posto: Ubisoft e i suoi nuovi-di-pacca videogiochi

Che dire dei Franciosi di Ubisoft? La loro conferenza è stata seguita in streaming con trepidante attesa aspettando un nuovo filmato di gameplay di asssassin's Creed Black flag, l'annuncio ufficiale di Watch dogs, e forse niente di più. In realtà ti sparano all'inizio l'annuncio di RockSmith 2014 con il chitarrista degli Alice in Chains (Jerry Cantrell) che da sfoggio al titolo musicale al 100% di realtà; tra una carrellata di titoli per grandi e piccini come l'ultimissimissimo Rayman e il pop Just Dance e i Rabids, ubisoft cattura l'attenzione degli heavy gamers tutto azione con un quartetto di giuochi da far subito la colletta e vendere un organo: Splinter Cell: Black list (oltre al single mode ripropone una multi co-op giusto per prendere per il coolo i nubbi della squadra avversaria), Tom Clancy: the division (l'ibrido tps/mmorpg), il già citato Watch Dogs e soprattuttamente SOUTH PARK: The stick of Truth, comprato dalle ceneri di THQ, il titolo è apparso con un filmato che diceva " publisher diverso, stesso south park"  che in soldoni vuol dire "Tranqui, è lo stesso gioco cazzone di prima, non siamo mica la Disney!" uscirà a Natale.



2° posto: Konami e il vino buono che migliora col tempo.

Non che i giapponesi abbiano scoperto un innata dote da viticoltori, è che in questo E3 hanno reso felicerrimi i fan non solo quelli di fede calcistica con l'ultra dettagliato pes 2014 (che i club dogo credo giocheranno) ma anche lo zoccolo duro dei loro alfieri per antonomasia: Metal Gear Solid 5 e Castlevania. Niente altro da aggiungere che sono le immagini che parlano per me:



Kicco Kojima ha seguito il trend dei reboot di star trek e ci propone un capitolo con meno filmati e molta azione innovativa, tanto da ridisegnare il concetto di stealth (Kicco, hai fatto giurin, giuretto, ricordatelo.)



Mai stato un grande fan di castlevania, ma il suo passato glorioso sul nes deve per forza essere riscattato con un titolo con i contro catzi, non vi pare?


1° posto: il bullismo delle console.



Altro che videogiochi, altro che caratteristiche hardware, esclusive o extra: il top dei top di quest'anno è stata la "cinque dita di violenza" per dare uno schiaffo correttivo di Sony a Microsoft. Un mese prima quelli di Redmond avevano fatto i Precisetti portando alla luce quello che per loro sarebbe una console definitiva: la Xbox ONE. Inutile stare a rivangare le critiche e le ragioni per cui Xbox One sia il nuovo punto di riferimento per poter  definire il concetto di "Sindrome di Tafazzi" (togliendo di diritto la miniatura di un presidente di una società calcistica italiana che fa acquisti spropositati per finire dietro ai primi), comunque Sony ha messo i puntini sulle i stoccando sui punti deboli della concorrente americana, con il risultato di aver assistito a un classico scenario di bullismo tra nerd; mi aspettavo che qualcuno dell'E3 chiamasse il presidente di Sony e lo sospendesse per tre giorni con la nota scritta sul libretto.


e resta comunque una guerra tra videoregistratori.


ed ora andiamo con i FLOP!!!

3°posto:  Boyonetta 2 e il "che tocca fa per campà!"
Platinum Games ha dovuto stringere un patto che sulla carta sarebbe il viatico per un flop: per far uscire il sequel del suo titolo action Bayonetta (che comunque vanta un gran numero di estimatori) ha dovuto concedere l'esclusiva a Nintendo, quindi le avventure della conturbante quattrocchi continuerà solo sugli schermi di wiiU. Considerando che a numeri, la console nintendo non è la più gettonata (tanto è vero che nel primo trimestre 2013 i dati di vendita erano al di sotto delle aspettative) riuscirà comunque a bissare il successo del primo capitolo. Seri dubbi.

2° posto: Dead Rising 3

Anche qui un gioco in esclusiva (in questo caso xboxone): è il terzo capitolo dell'action a sfondo zombiesco dead rising, con una trama nuova e personaggio principale nuovo di pacca. L'accoglienza non è stata nè molto calda, nè molto fredda, un pò come la Eva Riccobono che fa "ni" in uno spot di caramelle dietetiche...
Il fatto è questo: l'onda di interesse verso gli zombie inizia a scemare, il virus che rende tutti i morti arzilli e affamati inizia a essere un clichè trito e ritrito:  di buono c'è che la saga propone orde su orde di zombi e un arsenale da trovare e costruire sempre interessante, l'unico guaio è che il suo successo è legato alla popolarità della console.


1° posto: Microsoft... t'ho visto che baravi...

è una delle notizie che ha fatto il giro del mondo: una foto su internet mostrava che una postazione xbox one fosse un fake, con un pc e il gioco girava su window7.



 Mentre l'ennesima figura di cioccolataio del capoccia della divisione gaming:


inutile dire le illazioni sulla presunta truffa di microsoft, rea di aver portato all'expo giochi che in linea di massima non godranno della performance grafica mostrata; oltretutto a rilanciare il coppino a palmo pieno ci ha pensato anche sony affermando che le sue postazioni erano tutte ps4 dev kit. solo poche ore dopo microsoft ha affermato c a quanto pare sembra che la postazione incriminata  era quella di prova dei joypad di Xbox One e che soltanto un gioco avrebbe sfruttato un PC con Windows 7, per scelta degli sviluppatori. Purtroppo non è possibile capire se anche altre postazioni offrissero questo tipo di configurazione, in aggiunta alle normali dimostrazioni in cui si è potuta ammirare Xbox One in azione. ma ormai la frittata è fatta.



mercoledì 12 giugno 2013

Si lavora, si fatica...

Tempi duri. Più pesanti di una battuta sul flambè in una rimpatriata di soldati vietcong. In questi giorni il mio principale lavoro mi sta letteralmente imbottito di quest da completare che nemmeno il più nefasto master di gdr immaginerebbe (e in certi casi preferirei andare a strillare un fus roh dah nell'orecchio di un drago piuttosto che rispondere ai fornitori). Ciononostate, nerd cafè potrà perdersi l'occasione di scrivere la qualuneque e fare delle sadiche stoccatine sui titotli e le console next-next gen? (che poi se ps3/x360 sono le next le prossime come si chiameranno? next al quadrato?) Ma più verosimilmente, oltre a prendere per i fondelli le top di gamma uscite da un revival "ama il tuo videoregistratore", avrò modo di spulciare la rete a caccia di cosplayers dell' e3 e fare una carellata di fotine di stang girls... Se tutto va bene, ci sarà pure una puntata speciale di nerd cafè su www.greenstageradio.it giovedì prossimo/prossimo (che questa settimana sono privato di ospite e co-speaker). Quindi se state aspettando un nuovo spot nerdoso dal cappuccino, l'unica cosa che posso dire è:
Se non torno entro cinque minuti... cari... aspettate un po' di più! (Ace Ventura)

mercoledì 5 giugno 2013

console android based e film: Tutto questo è kickstarter!

Il non tutti sanno che... di oggi parla di un sito che ha destato in me molta curiosità soprattutto per quello che ha contribuito a realizzare.


'Murica. Il paese che più di ogni altro ha il motto "i sogni si avverano con l'impegno" anche sulle carte per impacchettare i doppi cheeseburger. E la potenzialità dei sogni non è mai da sottovalutare; ne sanno qualcosa i creatori di kickstarter.com, il sito di raccolta fondi per i progetti, eventi  che possono avere il sostegno del popolo del web.



Prendendo da wikipedia:

Come altre piattaforme di raccolta fondi denominate crowd funding[12], Kickstarter facilita la raccolta di risorse monetarie dal pubblico generico, un modello che aggira molte strategie tradizionali di investimento[13]. I creatori del progetto scelgono una data di scadenza e un minimo di fondi da raggiungere. Se il minimo prescelto non viene raggiunto entro la scadenza, i fondi non vengono raccolti (questo sistema è noto come provision point mechanism). Il denaro impegnato dai donatori viene raccolto tramite Amazon Payments. Un progetto può essere finanziato da qualunque parte del mondo, ma può essere aperto solo da persone residenti permanentemente negli Stati Uniti e almeno diciottenni, e che posseggano un regolare indirizzo, conto bancario, patente di guida statale e carta di credito o di debito statunitensi. La compagnia ha annunciato che la piattaforma avrebbe aperto anche nel Regno Unito nel luglio 2012.
Kickstarter guadagna il cinque percento dei fondi raccolti, e Amazon addebita un ulteriore tre-cinque percento del totale. A differenza di molti forum per la raccolta fondi o l'investimento, Kickstarter non reclama alcun diritto di proprietà sui progetti e sulle opere prodotte. Tuttavia, i progetti lanciati sul sito sono permanentemente archiviati e accessibili al pubblico. Dopo che il finanziamento è stato completato, i progetti e i contenuti caricati non possono essere modificati o rimossi dal sito

In soldoni: i "promotori" di un progetto mettono on line il loro progetto da finanziare, con qualche riga e un filmatino. I backers, ovvero i donatori/sostenitori, possono dare la loro offerta per la "causa" a gratis o con la garanzia di avere in compenso un gadget, o il nome nei ringraziamenti o anche il prodotto. Per lanciare la propria campagna di promozione bisogna essere americani/inglesi e maggiorenni (il resto del mondo può finanziare,sigh)



dal 2009, anno della nascita, kickstarter ha permesso di finanziare grazie al supporto dei fan, un sacco di belle cose, tra cui il pebble watch o le console android based Ouya  e Gamestick, per non parlare della penna 3doodler. 








Ma a suscitare interesse in questi mesi sono state le due campagne per raccogliere i fondi per produrre film: la prima pellicola ad avere un successo planetario di donazioni, Veronica Mars (vi ricordate quella serie chiusa bruscamente con kristen bell) e il sequel di La mia vita a Garden State, il film di Zach Braff .










lunedì 3 giugno 2013

una notte da leoni 3 aka the hangover part III: breve (ma intenZa) recensione

C'era l'alone di aspettativa intorno a questo terzo capitolo di the hangover; forse perchè il secondo non fu molto apprezzato, essendo considerato più una falsa copia rocambolesca di quell'inaspettato cult di comicità che era stato il primo, forse perchè la strategia promozionale metteva in risalto lo slogan "LA FINE DELLA TRILOGIA". Prima di passare al randello del mio giudizio critico, vediamo di dare  un sunto del film con la sinossi che invita alla visione del film:



Da Los Angeles a Tijuana in Messico e di nuovo a Las Vegas. Il capitolo conclusivo di Una notte da leoni racconta del rapimento di Doug da parte di un certo Marshall. Quest'ultimo è un criminale che ha un conto in sospeso con Leslie Chow e solo Phil, Stu e Alan possono riuscire nell'impresa di trovarlo e consegnarglielo per salvare la vita a Doug.



Molte saghe cinematografiche, partite con un film alla "Tanto per ride", sono finite per avere una serializzazione cinematografica che per alcuni è stata una discesa nell'oblio per critica e pubblico (un the blair witch/ BWII, la serie di Matrix, la iper prodotta saga dei pirati dei caraibi, la prima trilogia spidermaniana di Raimi...), per alcuni altri (veramente molto pochi) è  stato un filotto di successo (ma qui scomodiamo i pezzi da 90 delle trilogie classiche come il padrino o le saga a tavolino su licenza di qualche best seller) e altri ancora hanno avuto un sali e scendi noto come la "maledizione dei sequel e dei numeri pari", dove c'è un terzo film che riesce a ristabilire il buon nome della saga e accontentare il pubblico (Indiana Jones è l'esempio: primo bello, secondo mah, terzo figo e quarto... devo proprio esprimere un giudizio?)



Il primo film di Todd Philips fu una vera e piacevole sorpresa: una notte da leoni proponeva personaggi inverosimilmente divertenti (dal trio Alan, Phil e Stou ai personaggi di contorno come i poliziotti di Las Vegas, mr. Ciao, il Doug nero...), una narrazione ad intreccio che catturava l'attenzione fino alla fine dei titoli di coda e una serie di scene in cui il senso di smarrimento da parte dello spettatore che non sapeva cosa aspettarsi causava sano divertimento. Il secondo proponeva il medesimo canovaccio con pochissime variazioni sul tema, a parte il cambio di location, il modo in cui il wolfpack si ritrova in balia degli eventi è talmente troppo simile al primo che sembra che sceneggiatore e regista fossero a corto di idee. Ma per chiudere in bellezza Philips ha cambiato tutto: in meno di due ore propone una fabula in cui tutto è possibile al branco dei lupi per salvare Doug, rapito da un boss di Las Vegas mentre si recavano ad un centro riabilitativo in arizona per lasciarci Alan,si ritrovano a dover cercare Ciao (vero mattatore del film) tra Tijuana e Las Vegas e si scopre come Ciao avesse avuto quei soldi nel primo film e poi come li ha persi tutti a Bagkok nel secondo.
Durante la loro caccia all'uomo, i protagonista fanno nuove conoscenze (fondamentali per un Alan che oltre ad essere una mina vagante e pure in cerca di un posto al mondo dopo l'evento che lo colpisce all'inizio. E non sto parlando della giraffa) e rincontrano vecchie conoscenze come l'ex moglie per una notte di Stou e il cresciuto Carlos ad esempio. 




Per i fan del film è una piacevole autocelebrazione di una notte da leoni, con un escalation di gag divertenti e battute degne di essere citate... 



L'unico mio rammarico è che le scene in cui si poteva rivivere il senso di piacevole smarrimento e divertimento con l'humor nero sono state ampiamente sputtanate nei trailer, quindi vederle nel film ha avuto un effetto meno esilarante. Ma in tutto questo l'hangover, il dopo sbornio dove è finito? Nei titoli di coda, forse il momento in cui ho riso di più.