nerd cafè

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lunedì 28 aprile 2014

Togliamoci la polvere e improvvisiamoci Tomb Raider-ioli del retrogaming.

Salve Gente!
E' da parecchio che non scrivo, da parecchio tempo mi sono limitato a vivere di rendita con qualche link pubblicato su feisbluk e qualche tweet, lasciando sprofondare questo blog nel dimenticatoio [a parte qualche lettore del Bangladesh che ha continuato nei mesi a cliccare qua: grazie, amico e scusami].
Ma ecco mi rifaccio vivo! Giusto per postarvi la notiziona di un paio di giorni fa, giusto per rimanere in tema di cose lasciate e ritrovate.
All'epoca del Nerd Cafè quando andava on air su green stage radio, parlai insieme ai mie soci della fine dell'Atari, la storica compagnia legata alla prima età dell'oro del video gaming che poi inanellò una serie di epic fail che la condussero prima a smettere di fare la concorrenza con le console giapponesi sulla fine degli anni '80-'90 e poi la bancarotta l'anno scorso dopo un timido rilancio dei suoi titoli classici sugli appstore.


Tra le varie info da #nontuttisannoche c'era l'allora leggenda delle copie sepolte di E.T. per la console Atari 2600: correva l'anno 1983 p.S. (pre- Steam), l'Atari vuole rispondere alla crisi di vendita delle console (in favore dei primi Pc) con la sua costosissima atari 2600; per lanciare al meglio l'apparecchio videoludico per famiglie, l'azienda americana decide di puntare tutto sul gioco di E.T. l'extraterrestre con il presupposto di fare fantastigliardi di paperdollari con questa licenza, "voglio dire, star wars va alla me cojoni, perchè non può funzionare E.T.?"



E.T.  puntualmente non funziona lasciando centinaia di copie di E.T. invendute, 1) perchè è un pessimo videogioco tanto che tutti negli anni a venire lo bollano come "peggior videogioco di sempre" (lo scriveva Billboard , 2) il pubblico nemmeno si chiede perchè preferire l'Atari 2600 per un Commodore 64: vanno dritti al mega store e chiedono un Commodore senza nemmeno salutare [villani], 3) lo già detto che è un pessimo videogioco?  Per ammortizzare le spese della figura di mer... da gran cioccolataio i vertici di Atari allora decisero di seppellire il caso delle cartucce stoccate, letteralmente. 

La leggenda infatti diceva che giù nel deserto di Alamogordo, in Nuovo Messico, c'èra una vallata piena di cartucce per Atari 2600 sepolte con le proprie scatole incellofanate, tutte del gioco ufficiale del film di Spielberg.


e sabato scorso Larry “Major Nelson” Hryb, durante la realizzazione di un documentario prodotto dalla Microsoft con l'intenzione di fare luce su questo mistero di archeologia videoludica, riesce a trovare l'armadio dove Atari nascose i suoi scheletri di alieno col dito a led. Al ritrovamento delle cartucce erano presenti anche alcuni giornalisti, lesti a diffondere la notizia che è giunta fino al mio tablet; gran parte delle cartucce mostrano gli inevitabili segni del tempo  (provate a stare trent'anni sotto terra) ma molte copie che erano ancora impacchettate risultano invece in perfette condizioni. Chissà che fine faranno queste cartucce? Forse qualche collezionista bramerà il desiderio di avere nella sua collezione il PEGGIOR VIDEOGIOCO DI SEMPRE.


notate la faccia entusiasta del bambino a giocare con e.t.
(preferirebbe mettere mi piace sulla tua richiesta di candycrush sega)

mercoledì 13 novembre 2013

Il ritorno di SPLATTER! -La riesumazione dell'orrore made in Italy-

Ci fu una lunga stagione tra la fine degli anni'80 e il '91 in cui l'editoria italiana in fatto di fumetti era un'officina operosa di idee e di albi figherrimi super più. Chi osava di più, proponendo una rivista di genere horror, era la casa editrice Acme   di Francesco Coniglio e Guido Silvestri (avete presente Silver? Si, lui!) che portarono nel'edicole e nelle fumetterie  italiane SPLATTER.

 Articoli sul genere cinematografico e letterario e soprattutto fumetto: il magazine raccoglieva delle storie autoconclusive firmate dagli autori e disegnatori più talentuosi della scena,come Attilio Micheluzzi, Roberto Dal Pra’, Vincenzo Perrone, Marco Soldi, Abuli e Bernet, Ferrandino e Bruno Brindisi, la rivista ebbe un seguito di pubblico molto ampio grazie al passaparola. L'avventura editoriale di questa rivista si concluse nel 1991 con l'uscita del 23° numero.

Ma sappiamo tutti che il male non muore mai; come l'attuale rilancio del filone horror (soprattutto l'ondata zombie che a noi di nerd cafè i vampiri luccicosi ci garban poco) che ha ridato nuovo interesse al macabro, ecco spuntare da quel di Lucca,prima con una conferenza stampa, poi ospiti dello stand Rizzoli-Lizard, la ESH (Elm Street House) di Paolo Altibrandi e Paolo Di Orazio, artisti coinvolti nel primo ciclo di vita di SPLATTER, che ne hanno acquistato il marchio con l'intenzione di infettare una nuova generazione di lettori, ha presentato il numero 1 del nuovo SPLATTER.





Un primo numero zeppo di storie di un horror ad alti livelli, dai giovani killer alle anime maledette (mi è particolarmente piaciuta la quarta storia presentata nell'albo che mi ha dato un senso di raccapricciante e figo che al solo pensarci... pelle d'oca) e articoli vari, sui serial killer e uno speciale su Rob Zombie, e a chiudere il cerchio un bel racconto breve; questo primo numero di SPLATTER  l'ho trovato stupendo e sa di qualcosa che in effetti mancava nel giro del'editoria italiana. 



Come trovare questo primo numero? O lo si ordina in fumetteria oppure tramite internet al sito di ESH, la pagina facebook o il gruppo dedicato; lo trovate sia in cartaceo sia in e-comic (addirittura in 3 lingue), la rivista uscirà con cadenza bimestrale e a ogni numero giovani e già affermati autori e disegnatori daranno vita a storie nu-horror per la gioia dei lettori. Intanto, per chi volesse invece avere una raccolta di tutte le storie dall'89 al '91 di Splatter, sappiate che Rizzoli-Lizard ha pubblicato un albo apposta. 


La cronaca di un nerd a Lucca comics 2013

Come succede da 4 anni a questa parte, sono andato in pellegrinaggio a Lucca insieme alla mia simpatica cricca di amici-ci, ma la malasuerte ci ha imposto due grossi limiti: -saremmo partiti per l'ultimo giorno di fiera, -tutti i siti di previsioni metereologiche, santoni, indovini e barbanera assicuravano la tempesta perfetta sulla città toscana per quel giorno. Insomma, tutte le premesse per una Lucca approsimativa. A parte i già preventivati minuti di coda in autostrada e per trovare parcheggio, devo ammettere che andare la spedizione di quest'anno è andata bene! 
Meno ressa per fare autografare gli albi nelle aree degli editori! -Yahoo!
Meno ressa per provare i titoli xbox360,Wii U e PS3 nell'area games! -Yahoo alla seconda!!
Meno ressa per mangiare! -Gnamoo!


riuscire a non calpestare i cadaveri nell'area games è incoraggiante!

un simpatico r2d2 fatto di Lego con proporzione 1:1

il bat-Blutarsky in compagnia dell'autore di mooned Lorenzo Palloni (mai letto una delle sue strisce sul sito di mammaiuto?)

Bat-Blutarsky (il rockabilly Batman) e Ben Affleck.

poteva mancare la foto del martello di Thor, il Mjolnir, dall'area cinema? in quattro giorni è stato più fotografato della torre di Pisa, anche perchè stava a Pisa, non a Lucca.


Ma c'è comunque un rovescio della medaglia:ad esempio gli articoli più ricercati sono esauriti, gli eventi più figherrimi sono passati, poi cosa che ultimamente è sempre più rara, pochi stand ti lasciano dei gadget.

Ciononostante ho comprato i fumetti che avevo in lista, l'unica cosa che non sono riuscito a prendere è stato il gioco di carte squillo.... Tristezza a basilare.

Comunque, saluto Marzia, Giorgio e Gioele e nei prossimi giorni aspettatevi post su Mooned-l'amore immobile (olè!), il primo numero di Splatter (ari Olé!), Sacro\Profano (arf... Olè!), A come ignoranza (gioizzaolè!)

mercoledì 30 ottobre 2013

A volte Ritonano (ma anche chi non muore si rivede)



Ho come la sensazione di aver fatto la vacanza più lunga di sempre... Come va la vita, lettori? Ok, qua al nerd cafè erano mesi che non si entrava a scrivere due righe. Ho approfittato della pausa in radio per cadere in un religioso silenzio e, come un Rorshach che vede la città andare a pezzi con la gente che grida aiutaci e io rispondo no, mi sono visto i film più o meno interessanti (man of steel, wolverine, il cuggino di Highlander, lo so è una battuta che non fa ridere, rush, la fine del mondo, facciamola finita ecc..), qualche lettura estiva per fingere di essere un ragazzo serio e altre piccole cose. Comunque, la stagione è cominciata; nerd cafè ha cambiato giorno e quindi dal giovedì è stato spostato al martedì sera, ierisera c'è stata la puntata zero su radio.greenstage.it dove si è parlato di gamesweek 2013, se non avete ascoltato ci saranno le repliche.

Se volete sapere i contenuti delle prossime puntate in anticipo e segnalare qualche nerdata che ci è sfuggita, vi consiglio di fare un salto qua. 

P.S.:
Ve l'ho detto che mi siete mancati?

lunedì 17 giugno 2013

Il mejo triplete (e il trio monnezza) dall' E3 2013

Ho avuto abbastanza giorni per riprendermi dalle news shock che venivano postate sul web; tra una magnata al barbecue, un momento ad alta ilarità offerto da Microsoft e Sony, vari attacchi di sindrome di Stendhal e una carambola di momenti "Me cojoni" ( quelli tipo :-O) e " 'Sti catzi" (quelle invece :-|), posso dirvi la mia personalissima classifica dei momenti top e flop dell' Expo losangelino (manco fossi Bruno  Longhi)

LA mejo Triplete dell' E3

3° posto: Ubisoft e i suoi nuovi-di-pacca videogiochi

Che dire dei Franciosi di Ubisoft? La loro conferenza è stata seguita in streaming con trepidante attesa aspettando un nuovo filmato di gameplay di asssassin's Creed Black flag, l'annuncio ufficiale di Watch dogs, e forse niente di più. In realtà ti sparano all'inizio l'annuncio di RockSmith 2014 con il chitarrista degli Alice in Chains (Jerry Cantrell) che da sfoggio al titolo musicale al 100% di realtà; tra una carrellata di titoli per grandi e piccini come l'ultimissimissimo Rayman e il pop Just Dance e i Rabids, ubisoft cattura l'attenzione degli heavy gamers tutto azione con un quartetto di giuochi da far subito la colletta e vendere un organo: Splinter Cell: Black list (oltre al single mode ripropone una multi co-op giusto per prendere per il coolo i nubbi della squadra avversaria), Tom Clancy: the division (l'ibrido tps/mmorpg), il già citato Watch Dogs e soprattuttamente SOUTH PARK: The stick of Truth, comprato dalle ceneri di THQ, il titolo è apparso con un filmato che diceva " publisher diverso, stesso south park"  che in soldoni vuol dire "Tranqui, è lo stesso gioco cazzone di prima, non siamo mica la Disney!" uscirà a Natale.



2° posto: Konami e il vino buono che migliora col tempo.

Non che i giapponesi abbiano scoperto un innata dote da viticoltori, è che in questo E3 hanno reso felicerrimi i fan non solo quelli di fede calcistica con l'ultra dettagliato pes 2014 (che i club dogo credo giocheranno) ma anche lo zoccolo duro dei loro alfieri per antonomasia: Metal Gear Solid 5 e Castlevania. Niente altro da aggiungere che sono le immagini che parlano per me:



Kicco Kojima ha seguito il trend dei reboot di star trek e ci propone un capitolo con meno filmati e molta azione innovativa, tanto da ridisegnare il concetto di stealth (Kicco, hai fatto giurin, giuretto, ricordatelo.)



Mai stato un grande fan di castlevania, ma il suo passato glorioso sul nes deve per forza essere riscattato con un titolo con i contro catzi, non vi pare?


1° posto: il bullismo delle console.



Altro che videogiochi, altro che caratteristiche hardware, esclusive o extra: il top dei top di quest'anno è stata la "cinque dita di violenza" per dare uno schiaffo correttivo di Sony a Microsoft. Un mese prima quelli di Redmond avevano fatto i Precisetti portando alla luce quello che per loro sarebbe una console definitiva: la Xbox ONE. Inutile stare a rivangare le critiche e le ragioni per cui Xbox One sia il nuovo punto di riferimento per poter  definire il concetto di "Sindrome di Tafazzi" (togliendo di diritto la miniatura di un presidente di una società calcistica italiana che fa acquisti spropositati per finire dietro ai primi), comunque Sony ha messo i puntini sulle i stoccando sui punti deboli della concorrente americana, con il risultato di aver assistito a un classico scenario di bullismo tra nerd; mi aspettavo che qualcuno dell'E3 chiamasse il presidente di Sony e lo sospendesse per tre giorni con la nota scritta sul libretto.


e resta comunque una guerra tra videoregistratori.


ed ora andiamo con i FLOP!!!

3°posto:  Boyonetta 2 e il "che tocca fa per campà!"
Platinum Games ha dovuto stringere un patto che sulla carta sarebbe il viatico per un flop: per far uscire il sequel del suo titolo action Bayonetta (che comunque vanta un gran numero di estimatori) ha dovuto concedere l'esclusiva a Nintendo, quindi le avventure della conturbante quattrocchi continuerà solo sugli schermi di wiiU. Considerando che a numeri, la console nintendo non è la più gettonata (tanto è vero che nel primo trimestre 2013 i dati di vendita erano al di sotto delle aspettative) riuscirà comunque a bissare il successo del primo capitolo. Seri dubbi.

2° posto: Dead Rising 3

Anche qui un gioco in esclusiva (in questo caso xboxone): è il terzo capitolo dell'action a sfondo zombiesco dead rising, con una trama nuova e personaggio principale nuovo di pacca. L'accoglienza non è stata nè molto calda, nè molto fredda, un pò come la Eva Riccobono che fa "ni" in uno spot di caramelle dietetiche...
Il fatto è questo: l'onda di interesse verso gli zombie inizia a scemare, il virus che rende tutti i morti arzilli e affamati inizia a essere un clichè trito e ritrito:  di buono c'è che la saga propone orde su orde di zombi e un arsenale da trovare e costruire sempre interessante, l'unico guaio è che il suo successo è legato alla popolarità della console.


1° posto: Microsoft... t'ho visto che baravi...

è una delle notizie che ha fatto il giro del mondo: una foto su internet mostrava che una postazione xbox one fosse un fake, con un pc e il gioco girava su window7.



 Mentre l'ennesima figura di cioccolataio del capoccia della divisione gaming:


inutile dire le illazioni sulla presunta truffa di microsoft, rea di aver portato all'expo giochi che in linea di massima non godranno della performance grafica mostrata; oltretutto a rilanciare il coppino a palmo pieno ci ha pensato anche sony affermando che le sue postazioni erano tutte ps4 dev kit. solo poche ore dopo microsoft ha affermato c a quanto pare sembra che la postazione incriminata  era quella di prova dei joypad di Xbox One e che soltanto un gioco avrebbe sfruttato un PC con Windows 7, per scelta degli sviluppatori. Purtroppo non è possibile capire se anche altre postazioni offrissero questo tipo di configurazione, in aggiunta alle normali dimostrazioni in cui si è potuta ammirare Xbox One in azione. ma ormai la frittata è fatta.



mercoledì 12 giugno 2013

Si lavora, si fatica...

Tempi duri. Più pesanti di una battuta sul flambè in una rimpatriata di soldati vietcong. In questi giorni il mio principale lavoro mi sta letteralmente imbottito di quest da completare che nemmeno il più nefasto master di gdr immaginerebbe (e in certi casi preferirei andare a strillare un fus roh dah nell'orecchio di un drago piuttosto che rispondere ai fornitori). Ciononostate, nerd cafè potrà perdersi l'occasione di scrivere la qualuneque e fare delle sadiche stoccatine sui titotli e le console next-next gen? (che poi se ps3/x360 sono le next le prossime come si chiameranno? next al quadrato?) Ma più verosimilmente, oltre a prendere per i fondelli le top di gamma uscite da un revival "ama il tuo videoregistratore", avrò modo di spulciare la rete a caccia di cosplayers dell' e3 e fare una carellata di fotine di stang girls... Se tutto va bene, ci sarà pure una puntata speciale di nerd cafè su www.greenstageradio.it giovedì prossimo/prossimo (che questa settimana sono privato di ospite e co-speaker). Quindi se state aspettando un nuovo spot nerdoso dal cappuccino, l'unica cosa che posso dire è:
Se non torno entro cinque minuti... cari... aspettate un po' di più! (Ace Ventura)

mercoledì 5 giugno 2013

console android based e film: Tutto questo è kickstarter!

Il non tutti sanno che... di oggi parla di un sito che ha destato in me molta curiosità soprattutto per quello che ha contribuito a realizzare.


'Murica. Il paese che più di ogni altro ha il motto "i sogni si avverano con l'impegno" anche sulle carte per impacchettare i doppi cheeseburger. E la potenzialità dei sogni non è mai da sottovalutare; ne sanno qualcosa i creatori di kickstarter.com, il sito di raccolta fondi per i progetti, eventi  che possono avere il sostegno del popolo del web.



Prendendo da wikipedia:

Come altre piattaforme di raccolta fondi denominate crowd funding[12], Kickstarter facilita la raccolta di risorse monetarie dal pubblico generico, un modello che aggira molte strategie tradizionali di investimento[13]. I creatori del progetto scelgono una data di scadenza e un minimo di fondi da raggiungere. Se il minimo prescelto non viene raggiunto entro la scadenza, i fondi non vengono raccolti (questo sistema è noto come provision point mechanism). Il denaro impegnato dai donatori viene raccolto tramite Amazon Payments. Un progetto può essere finanziato da qualunque parte del mondo, ma può essere aperto solo da persone residenti permanentemente negli Stati Uniti e almeno diciottenni, e che posseggano un regolare indirizzo, conto bancario, patente di guida statale e carta di credito o di debito statunitensi. La compagnia ha annunciato che la piattaforma avrebbe aperto anche nel Regno Unito nel luglio 2012.
Kickstarter guadagna il cinque percento dei fondi raccolti, e Amazon addebita un ulteriore tre-cinque percento del totale. A differenza di molti forum per la raccolta fondi o l'investimento, Kickstarter non reclama alcun diritto di proprietà sui progetti e sulle opere prodotte. Tuttavia, i progetti lanciati sul sito sono permanentemente archiviati e accessibili al pubblico. Dopo che il finanziamento è stato completato, i progetti e i contenuti caricati non possono essere modificati o rimossi dal sito

In soldoni: i "promotori" di un progetto mettono on line il loro progetto da finanziare, con qualche riga e un filmatino. I backers, ovvero i donatori/sostenitori, possono dare la loro offerta per la "causa" a gratis o con la garanzia di avere in compenso un gadget, o il nome nei ringraziamenti o anche il prodotto. Per lanciare la propria campagna di promozione bisogna essere americani/inglesi e maggiorenni (il resto del mondo può finanziare,sigh)



dal 2009, anno della nascita, kickstarter ha permesso di finanziare grazie al supporto dei fan, un sacco di belle cose, tra cui il pebble watch o le console android based Ouya  e Gamestick, per non parlare della penna 3doodler. 








Ma a suscitare interesse in questi mesi sono state le due campagne per raccogliere i fondi per produrre film: la prima pellicola ad avere un successo planetario di donazioni, Veronica Mars (vi ricordate quella serie chiusa bruscamente con kristen bell) e il sequel di La mia vita a Garden State, il film di Zach Braff .










lunedì 3 giugno 2013

una notte da leoni 3 aka the hangover part III: breve (ma intenZa) recensione

C'era l'alone di aspettativa intorno a questo terzo capitolo di the hangover; forse perchè il secondo non fu molto apprezzato, essendo considerato più una falsa copia rocambolesca di quell'inaspettato cult di comicità che era stato il primo, forse perchè la strategia promozionale metteva in risalto lo slogan "LA FINE DELLA TRILOGIA". Prima di passare al randello del mio giudizio critico, vediamo di dare  un sunto del film con la sinossi che invita alla visione del film:



Da Los Angeles a Tijuana in Messico e di nuovo a Las Vegas. Il capitolo conclusivo di Una notte da leoni racconta del rapimento di Doug da parte di un certo Marshall. Quest'ultimo è un criminale che ha un conto in sospeso con Leslie Chow e solo Phil, Stu e Alan possono riuscire nell'impresa di trovarlo e consegnarglielo per salvare la vita a Doug.



Molte saghe cinematografiche, partite con un film alla "Tanto per ride", sono finite per avere una serializzazione cinematografica che per alcuni è stata una discesa nell'oblio per critica e pubblico (un the blair witch/ BWII, la serie di Matrix, la iper prodotta saga dei pirati dei caraibi, la prima trilogia spidermaniana di Raimi...), per alcuni altri (veramente molto pochi) è  stato un filotto di successo (ma qui scomodiamo i pezzi da 90 delle trilogie classiche come il padrino o le saga a tavolino su licenza di qualche best seller) e altri ancora hanno avuto un sali e scendi noto come la "maledizione dei sequel e dei numeri pari", dove c'è un terzo film che riesce a ristabilire il buon nome della saga e accontentare il pubblico (Indiana Jones è l'esempio: primo bello, secondo mah, terzo figo e quarto... devo proprio esprimere un giudizio?)



Il primo film di Todd Philips fu una vera e piacevole sorpresa: una notte da leoni proponeva personaggi inverosimilmente divertenti (dal trio Alan, Phil e Stou ai personaggi di contorno come i poliziotti di Las Vegas, mr. Ciao, il Doug nero...), una narrazione ad intreccio che catturava l'attenzione fino alla fine dei titoli di coda e una serie di scene in cui il senso di smarrimento da parte dello spettatore che non sapeva cosa aspettarsi causava sano divertimento. Il secondo proponeva il medesimo canovaccio con pochissime variazioni sul tema, a parte il cambio di location, il modo in cui il wolfpack si ritrova in balia degli eventi è talmente troppo simile al primo che sembra che sceneggiatore e regista fossero a corto di idee. Ma per chiudere in bellezza Philips ha cambiato tutto: in meno di due ore propone una fabula in cui tutto è possibile al branco dei lupi per salvare Doug, rapito da un boss di Las Vegas mentre si recavano ad un centro riabilitativo in arizona per lasciarci Alan,si ritrovano a dover cercare Ciao (vero mattatore del film) tra Tijuana e Las Vegas e si scopre come Ciao avesse avuto quei soldi nel primo film e poi come li ha persi tutti a Bagkok nel secondo.
Durante la loro caccia all'uomo, i protagonista fanno nuove conoscenze (fondamentali per un Alan che oltre ad essere una mina vagante e pure in cerca di un posto al mondo dopo l'evento che lo colpisce all'inizio. E non sto parlando della giraffa) e rincontrano vecchie conoscenze come l'ex moglie per una notte di Stou e il cresciuto Carlos ad esempio. 




Per i fan del film è una piacevole autocelebrazione di una notte da leoni, con un escalation di gag divertenti e battute degne di essere citate... 



L'unico mio rammarico è che le scene in cui si poteva rivivere il senso di piacevole smarrimento e divertimento con l'humor nero sono state ampiamente sputtanate nei trailer, quindi vederle nel film ha avuto un effetto meno esilarante. Ma in tutto questo l'hangover, il dopo sbornio dove è finito? Nei titoli di coda, forse il momento in cui ho riso di più.