nerd cafè

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giovedì 30 maggio 2013

Nexo digital e Akira: buona la prima

Il titolo così fa veramente cagare. Lo ammetto, ma era per farvi partecipi della notizia che il primo lungometraggio animato dell' iniziativa nexo anime ha incassato ieri più del grande Gatsby.



Così riporta il comunicato stampa di Nexo Digital: "Successo al botteghino ieri per Akira, che è tornato al cinema solo per un giorno in occasione dei 25 anni dall’uscita in sala. Un’affluenza record con 20 mila spettatori entusiasti e la prima media copia della giornata che ha permesso al capolavoro di Otomo di classificarsi come il terzo film più visto di ieri, superando persino Il Grande Gatsby".


Dopo lo sdoganamento in Italia dei film d'animazione giapponesi nelle sale cinematografiche one night only grazie a Lucky Red che ha fatto conoscere parte della filmografia dello Studio Ghibli, è stato il turno della collaborazione Dyn.it/Nexo a mostrare a neofiti e otaku incalliti il film icona degli anni '90 (uscito nell'88 subito cult più per il passaparola del vhs che della distribuzione al cinema): Akira.



Sorvolando sul fattore OPERAZIONE NOSTALGIA che a me ha fatto piacerissimo e mi ha dato modo di  rivedere il film con gli occhi non più immaturi e che badavano solo al lato splatter della storia, l'occasione di ieri sera è servita come trampolino di lancio per promuovere l'altro anime-pezzo-da-90 dell'iniziativa: sono stati proiettati i primi sei minuti (subbati in italiano) di Evangelion 3.0, così per far accrescere l'hype fino al 25 settembre.



Tra questi due titani dell'animazione giappo. Nexo ha presentato in brevi trailer gli altri due film che saranno proiettatati il 26 di giugno e il 13 novembre: Magica Madoka e Wolf Children, due perle recenti acclamati dagli otaku di mezzo mondo...

A proposito di Madoka Magica, giunta da noi grazie a rai 4 ...

Madoka Magica, un’opera che ha rivoluzionato profondamente il genere reso celebre da serie come Creamy e Sailor Moon. Con il suo approccio innovativo e travolgente, Madoka Magica ha rappresentato per le maghette ciò che Evangelion fece per i robottoni: un vero e proprio spartiacque. La colonna sonora straordinaria è composta da Yuki Kajiura e il progetto originale vanta la collaborazione di due maestri dell’animazione giapponese contemporanea, Akiyuki Shinbou (regia) e Gen Urobuchi (sceneggiatura).
Annunciata a dicembre 2011 dal produttore Atsuhiro Iwakami, la trilogia cinematografica è tratta dalla serie tv record di spettatori e vincitrice del Grand Prize al XV Japan Media Arts Festival. Oggi finalmente, dopo aver incassato oltre 6 milioni di euro in USA, Francia, Singapore, Korea e Hong Kong e dopo un’anteprima sold out al Lucca Comics and Games, il primo film di Madoka Magica arriva nelle sale italiane (elenco a breve disponibile su www.nexodigital.it) solo per un giorno, il 26 giugno, per conquistare i suoi fan con uno spettacolo indimenticabile. Madoka Magica è il secondo titolo della linea Nexo Anime i cui prossimi appuntamenti comprenderanno l’attesissimo Evangelion 3.0 (25 settembre) e Wolf Children (13 novembre).
La trama di Madoka Magica
Esistono creature che possono esaudire il desiderio di un’adolescente prescelta... In caso la giovane decida di accettare la proposta, il prezzo da pagare è diventare una maga che, per il resto della vita, dovrà combattere le streghe, responsabili delle morti violente e dei suicidi che funestano il mondo. Madoka Kaname e Sayaka Miki, amiche e compagne di classe delle scuole medie, incontrano Kyubey, una di queste creature, che con l'aiuto della maga Mami Tomoe offre loro la possibilità di realizzare un desiderio e divenire così ragazze magiche. Un'altra maga, Homura Akemi, tenta però in tutti i modi di dissuadere Madoka dallo stipulare il contratto. Madoka scoprirà molto presto che essere una maga è molto più pericoloso di quanto sembri e chi lo diventa è condannata ad una vita di sofferenza e sacrificio…




martedì 28 maggio 2013

Fast and Furious 6: la Rece del Blutarsky

Ci voleva. Altro che cinema impegnato, dai personaggi dalle mille mila sfaccettature e dalla trama criptica, dalle riletture del critico e dalle intenzioni diverse del regista... Botte da orbi, stunt e scene d'azione con il minimo sindacale in quanto a effetti visivi digitali, macchine veloci e uno script preso da una puntata di hazzard, un pò da un film anni '90 e un avvicendarsi di cose esagerate: questo è in sintesi Fast and Furious 6 col 20% di auto stile Mad Max e Gattiger.



niente auto modificate alla giapponese...


ma un paio di auto trampolino sono il nuovo must del furfante/asso del volante: in questa foto il villain Shaw compie una fuga col botto.

Partiamo con la trama: Il buono come il pane agente Interpol Hobbs (the Rock, sapete quello che quest'anno s'è visto in G.I Joe e in snitch...) porta la sua simpatia in Russia perchè un commando superpiù (lo stesso che alla fine del cinque vedeva tra le fila in una foto Letty, la ex creduta morta di Dom. Toretto, si lo so anche questo e beatiful) con le macchine fighe ma non troppo che sta mettendo a segno dei furti di materiale militare potenzialmente pericoloso; con un interrogatorio alla Poliziotto Cattivo- e no, ciccia, il poliziotto buono è in ferie, l'agente riesce a sapere che il gruppo guidato dal main villain di turno, l'ex SAS Owen Shaw, si trova a Londra per preparare un colpo gobbo.



Dato che il mite Hobbs sa che per combattere il fuoco bisogna usare il fuoco, meglio se sovralimentato col NOS, convince Dom. e Brian (esiliati nelle Canarie... hanno tipo tutti gli agi ma vorrebbero ritornare in America) a trovare Shaw facendo leva sulla rediviva Letty e sul fatto che se loro collaborano potranno tornare negli Stati Uniti senza quelle cosucce di accuse.



Tra un inseguimento, una scena in stile fast and furious con le corse clandestine, colpi di scena chiamati al citofono, sipareietti comici della premiata ditta Taj-Tayrese, e cambi di location tra Regno Unito e Spagna (con la pista di decollo per aerei più lunga al mondo), il film arriva con un ciccio colpo di scena finale che chiude un cerchio che aveva messo solo in disparte il terzo film della saga.



Questo film, è un tassello di kickassaggine pura che da un quadro più chiaro alla saga e spiana la strada per l'immediato futuro (qualora i risultati incoraggeranno la produzione a richiamare tutta la crew per la settima cavalcata); appurato il fatto che il tosto Dom, il tipo insopportabile ma che ci volete fare e così Brian siano insieme a Hobbs gli spaccaculi ufficiali del film, i personaggi di contorno non solo equilibrano con il comedy il film (spassoso la macchietta che hanno Ludacris e Roman Pierce) ma riescono a dare ancora più corpo all'universo dei film di F&F. E' estremamente esagerato, dalla nota scena del carrarmato al combattimento finale su un aereo con tanto di handicap match tra un villain e la coppia di pelati Diesel e The Rock, ma gli effetti visivi utilizzati e proposti nel film non annoiano, non fanno perculare la pellicola come succederebbe con un action di quart'ordine. E' il film da due ore da ridere e da commenti a voce alta, perchè e caciarone come lo spettatore spensierato, poche parti noiose e nonostante la trama che non lascia molte sorprese (apparte nel finale), non fa venire lo sbadiglio. Una chicca per i fan di The Rock: in questo film suda di meno.



NON TUTTI SANNO CHE:
Fast and Furious non era stato concepito per essere un franchise da box office: il primo era uno one shot che voleva prendere il contesto del tuning e delle corse clandestine come l'ambientazione di un point break da fine anni '90 (se non sai di che cosa sto parlando, randellati il costato e recupera il film). Il successo è stato tale non solo da influenzare tv, videogiochi e il mondo intero ma anche tale da investire e cambiare ad ogni  film, quella petecchia del secondo e re-start con lo spin off apparentemente fuori dalla storyline del terzo. Dal quarto fin qui, la Universal e il regista Justin Lin  hanno imbastito una storia capace di prendere tre-quattro film, a seconda degli incassi, e al momento questa cosa piace sia al pubblico sia agli attori 

mercoledì 22 maggio 2013

L'infinito + uno: XboxOne

Lo scorso febbaio avevamo avuto la trollata di Sony che aveva lasciato montare le dicerie sulla presentazione di PS4 ma alla fine presentarono le potenzialità del motore grafico e il design del controller touch, lasciando intendere che la vera presentazione sarebbe tenuta all'E3 quest' autunno.
Microsoft ieri si è spinta oltre: nascondendo i veri "muscoli" delle caratteristiche tecniche, ha presentato console, controlller, kinect, qualche precisazione su alcune voci messe in rete e alcuni dettagli sulla prossima campagna di lancio. All in e sistemata agli occhiali a specchio.



Xbox One parte dall'ambizioso obiettivo di essere una parte integrante dell'intrattenimento: l'intento è riproporre lo stesso concept di 360 con la novità, ovvero i comandi vocali. Xbox potrà mostrarvi le schermate che vi interessano sia con il nuovo e ridisegnato controller che con la voce: film, musica, giochi, internet (integrata di default anche skype per creare i gruppi d'ascolto del film o dello show della serata), in pratica renderà una tv smart al passo con le ultime novità in fatto di intrattenimento.





 A prima occhiata la strategia si fionda più su gli aspetti meno gaming, ma qui cade l'asino. Xobx Live sarà potenziato per poter ospitare in cloud tutti i dati dei videogiochi, gli achievement saranno dinamici e mutevoli e i giocatori potranno registrare le loro sessioni e condividerle al volo attraverso la nuvola.



Al lancio previsto entro la fine dell'anno ci saranno 8 giochi in esclusiva, EA potrà contare nello sviluppo dei giochi sportivi del nuovo engine Ignition che gestirà fisica,ai, contatti e animazioni; dopo tutto 'sto pippone, c'è stata una dimostrazione delle capacità della console? Più o meno... in 9 minuti e qualcosa viene presentato il titolo activision Call Of Duty Ghosths e l'espressione ciccio-sorpresa è stata palese.



Ma dopo 'sto WTF moment, passiamo alla nota dolente: connessione permanente e la possibilità di far rivivere il mercato del gioco usato. Per quanto riguarda la prima, Xbox one può funzionare anche in assenza di internet, privandola comunque di tutti gli orpelli sopraelencati; per la seconda lascio parlare il vice prez. Phill Harrison: «il sistema funziona così: comprando un gioco Xbox One si ottiene un codice univoco da inserire durante il processo di installazione del prodotto. Serve necessariamente una connessione Internet per il riconoscimento di quel codice, e quel codice sarà utilizzabile solo e soltanto una volta. Grazie all’identificativo, il gioco risulterà definitivamente legato al vostro account Xbox Live e sarà disponibile sul vostro disco fisso per sempre, con la possibilità di far partire qualsiasi contenuto senza più bisogno del disco fisico».

 In pratica lo scenario è questo qui: se si vuol andare a giocare un proprio gioco a casa di un amico, bisogna collegarsi al proprio account di live; il mercato dell'usato sarà eliminato, in quanto per giocare al titolo usato si dovrà scaricare un nuovo codice univoco che avrà il pari prezzo dell'originale (non serve essere dei geni per capire l'inghippo). Phill non ha proprio detto così, lasciando intendere che per i titoli usato non sarà la morte del loro mercato, ma sveleranno la loro soluzione al prossimo E3.



Spigolosa, nera come il batacchio nero di un toro in una notte senza luna (cit.), multitasking e ora con un ancor più accentuata propensione per l'intrattenimento casalingo; credo proprio che all' E3 di quest'anno ci sarà da girare con i sali in tasca.


martedì 21 maggio 2013

dal set di Teenage Mutant Ninja Turtles: la pupa e il tart-attore.

In queste settimane sono partite le riprese del nuovo film dedicato a quel tesoro dell'umanità tanto caro ai bimbi degli anni'90 e i più grandicelli degli anni '80 che risponde al nome teenage Mutant Ninja Turtle; dopo la prima run di film anni'90 con gli affetti visivi curati dal fu Jim Henson e una parentesi in computer grafica sul grande schermo,



ecco che Hollywood rispolvera il marchio delle tartarughe e ripropone un nuovo reboot con un cast nuovo (spicca su tutti una rediviva Megan Fox che non la si vedeva da quel brutto film che è stato Jona Hex) e utilizzando l'ultima trovata del motion capture e degli effetti digitali (che a quanto vediamo possono fare a meno del green screen).



Le foto che sono state smazzate dal set possiamo notare queste cose importantissime: -Megan Fox è sempre sexy anche quando non fa niente, -vedere le tute per la motion capture sul set fanno sorridere e fanno venire la lacrimuccia per i costumi utilizzati nei live action precedenti, -Megan Fox è sempre più bella (così, tantoper dire).






L'uscita prevista è per giugno 2014. Quasi quasi ci scappa un approfondimento sulle quattro tartarughe che hanno fatto amare l'arte del rinascimento a tante generazioni di bimbini...


lunedì 20 maggio 2013

Le pipe bomb dal google I/O 2013

*Dicasi Pipe Bomb  un intervento/ affermazione/ dichiarazione che fa venire l'espressione ciccio-stupita al pubblico; tale terminologia deriva dagli interventi parlata del wrestler di Chicago CM Punk, che ogni volta che parla fa alzare cori di whoa che nemmeno un direttore del coro dell'antoniano...


Lo scorso week end Google, nella cornice di San Francisco, ha calato la sua mano di carte vincenti: sebbene non ci sia stato il debutto del Keylime 5.0 e nessuno abbia nominato ufficialmente un upgrade del 4.2 al 4.3, il pubblico di geek tech maniaci ha avuto la propria dose di sindrome da Stendhal tra snocciolamenti di dati più che incoraggianti, rilanci di strumenti un pò persi per strada e una serie di chicche che aiuteranno utenti e sviluppatori a cavare il meglio del meglio dal robottino delle meraviglie.

Qua sotto ho messo un filmato che riassume il keynote di Google:



se te lettore la vuoi fare breve, brevissima, ecco il sunto dei momenti WOW!


  • Google Maps rifatto da zero! Maps e Earth hanno compiuto la fusione avendo come risultato una nuova interfaccia. La mappa viene visualizzata in modalità fullscreen, con un box di ricerca posizionato nell’angolo superiore sinistro. Digitando del testo è possibile cercare sia una località che qualsiasi attività commerciale nei dintorni, con i risultati mostrati in tempo reale. Vengono poi segnalati i luoghi già visitati e quelli consigliati in base ai propri gusti personali
  • nuove API: Fused Location Provider, Geofencing e Activity Recognition velocizzeranno le funzioni GPS

  • Google Play Game Service: un servizio che consente all’utente di salvare su cloud i dati e i progressi dei giochi, di condividere le statistiche di gioco e gli obiettivi sbloccati, di competere in classifiche e soprattutto permette di giocare in multi-player. Il suo principale punto di forza è sicuramente l’essere multi-piattaforma, quindi sarà disponibile anche per altri sistemi mobile. Per usufruire del servizio Play Games, l’utente non dovrà fare assolutamente nulla.Play Games è già disponibile con l’ultimo aggiornamento di Play Services e per usufruirne dovranno essere gli sviluppatori ad integrarlo nei loro giochi
  • La risposta di spotify da Google play music: ALL ACCESS. Trattasi del medesimo servizio che permette di far ascoltare in streaming uno dei mille mila brani presenti nel database alla modica cifra di 9.99 dollari al mese; per il momento è solo riservato al mercato americano ma prossimamente il servizio sarà esteso al resto del mondo
Queste le notizione più importanti... adesso tocca ad Apple mostrare cosa ha di nuovo da offrire!

giovedì 16 maggio 2013

Il risiko del mercato delle console.

Due notizie stanno facendo le pulci, saltando di sito in blog,  dando una serie di conferme e lasciando anche fantasticare su possibili scenari nel mondo delle console casalinghe (un accoppiata di termini che fa troppo anni'90).


La gola profonda, che a quanto pare è coinvolta nelle strategie di PlayStation
ha dichiarato ai redatori di CVG che Sony non solo rispetterà la tabella di marcia 
(uscita annunciata: entro il 2013) ma che non trascurerà gli utenti europei
considerati di vitale importanza per le console next gen.

La fonte di CVG sostiene che Microsoft si comporterà aggressivamente 
per cercare di strappare quote di mercato nel Vecchio Continente
Per questo motivo Sony rinnoverà il suo impegno per cercare 
di mantenere il successo in questa regione.

A maggior ragione per avvalorare la soffiata è la situazione attuale di questo 
duello tra marchi: Sony ha 80 milioni circa di unità vendute in tutto il mondo, 
con maggior influenza in Europa e in Giappone; Microsoft ha lo stesso numero 
di console vendute ma i suoi territori sono gli Utati Uniti e la Gran Bretagna. 
Lecito quindi pensare che la X che  tende ad infinito voglia spopolare in Europa 
e abbondare con i carrarmatini verdi.

Passando dalle console next-next gen. andiamo a parlare del prossimo debutto 
della console portatile targata Nvidia, lo Shield; l'anno scorso durante 
la trasmissione insert coin, si parlava con una bella dose di fiducia 
sulle caratteristiche tecniche e le possibilità che può offrire il mostriciattolo 
dal design discutibile.


Non sapete le caratteristiche di shield? Ok, lecito... ora le scrivo:


basata su Android Jelly Bean (4.2.1). Il cuore del dispositivo è il chip Tegra 4, 
con una CPU quad core e 2 GB di RAM.
Il display è un touchscreen da 5 pollici con risoluzione 720p, lo spazio
 d'archiviazione è di 16 GB e non mancano numerose opzioni di connettività, 
grazie al modulo GPS, Bluetooth 3.0, mini-HDMI out, micro USB 2.0, slot Micro SD 
e un jack da 3.5 mmm per cuffie e auricolari. Chiude la panoramica il modulo WiFi,
 che potrà essere sfruttato per giocare in streaming con i titoli compatibili 
installati sul proprio PC.


Sul sito di shield.nvidia.com sarà possibile prenotare dal 20 maggio la console 
alla modica cifra di 349 dollari. 
Sperando che al momento dell'uscita Shield abbia un parco giochi di tutto rispetto 
(le collaborazioni con Steam e con le software house specializzate nei giochi 
per smartphone e tablet) vedremo se riuscirà a guadagnarsi un posto 
nel cuore dei giocatori.


martedì 14 maggio 2013

la rece dell'uomo coi pugni de fero (una sola r perchè è ignorante)

E' martedì sera e ancora non hai scritto la recensione del film di RZA? 

 Si, lo so... ho avuto problemi a concentrarmi e il lavoro...

Cazzate.

 Solo in parte! Tutta colpa di breakdown su google immagini... hai presente la barra di ricerca immagini di   google? Bene scrivi atari breakdown e inizi una partita al classico dell'arcade con le immagini come   mattoncini. In pratica, una droga.

Va bè, meno stronzate e più fatti... 'sto uomo dai pugni di ferro vale i tre euri del biglietto durante la festa dl cinema?

Ok, dammi due secondi e te lo dico... sto battendo il mio record personale...





Allora veniamo a noi e inizio con la premessa: quando Q.T. si cala nei panni di produttore, i suoi dindini sono sempre stati utilizzati per cose che fanno rimanere soddisfatti i patiti di genere e storcere un pò il naso allo spettatore sprovveduto ( le prove più palesi? le serie di film e one shot di Dal tramonto all'alba, Grindhouse, Machete, Four Rooms e Hostel). Ora passiamo alla rece semi seriosa, distaccata e priva di spoiler.



L'uomo coi pugni di ferro entrerebbe a pieno titolo tra i film che proseguono gli intenti di quel meraviglioso esperimento cinematografico che era grindhouse: in questa occasione i generi che si rendono omaggio sono due, i kung fu movie made in Hong Kong, sdoganati negli anni '70 con i film di Bruce Lee e di tutti gli attori protagonisti nelle epiche lotte corpo a corpo nella Cina Imperiale, e il fenomeno del Blackexploitation, pellicole con protagonisti attori e attrici afroamericani.
A Jungle Village, in una Cina ancora feudale, vive un fabbro che si fa chiamare semplicemente Blacksmith. L'uomo, ex schiavo di colore fuggito dall'America, fabbrica micidiali armi per qualsiasi committente, siano anche clan tra loro contrapposti. Un giorno, il villaggio si trova al centro di una grave minaccia: quando il clan dei Lion riceve il compito di scortare un carico d'oro destinato a passare per il villaggio, il saggio leader White Lion viene tradito e assassinato da due suoi luogotenenti, Silver Lion e Bronze Lion. Il figlio dell'uomo ucciso, Zen Yi, si dirige così verso Jungle Village in cerca di vendetta, mentre molti clan rivali, venuti a conoscenza degli eventi, si scatenano per mettere le mani sull'oro. Nel frattempo, nel luogo fa la sua apparizione anche un misterioso cacciatore di taglie britannico, di nome Jack Knife. Vendetta, desiderio di potere e combattimenti mozzafiato sono gli ingredienti di questo film corale che porta buoni e cattivi ad una lotta all'ultimo sangue che non lascia scampo fino alla fine.

X-blade, il tizio con l'armatura garantita da chef tony.



La mente che ha partorito il soggetto di questo film è RZA, che ha sempre avuto una passione per i film della Shaw Bros. e il kung fu. Dopo anni di collaborazione nelle musiche in diversi film (Ghost Dog e Kill Bill su tutti), qui lo vediamo nel triplice ruolo di protagonista, regista e co-sceneggiatore (affiancato da un altro amico di Tarantino, Eli Roth). Come primo lavoro non è male ma ha ancora molto da imparare: la sceneggiatura è un pò debole e gioca molto sui riferimenti di genere, la regia altrettanto e il risultato è che non si sa bene alla fine le potenzialità di RZA, troppo impegnato a  replicare l'atmosfera e il ritmo dei suoi film ispiratori tanto da nascondere la sua presenza. Se la trama scricchiola, le prove di recitazione degli attori principali sono comunque degne di nota: rivediamo una Lucy Liu in splendida forma, un Russel Crowe che si diverte a impersonare un cacciatore di taglie appesantito dagli anni ma ancora con la prestanza di un giovine e ci sono camei di due icone degne di nota: l'ex eroina della blackexploitation Pam Griem e Gordon Liu.



In conclusione siamo di fronte a un film non perfetto, forse dal ritmo troppo serrato per poter narrare bene una storia dalle molteplici sfacettature e che si pone troppo in confronto con i generi cinematografici da cui prende ispirazione, ma rimane un buon film di scazzottate e acrobazie, con personaggi ben caratterizzati e quel sapore di cinema d'altri tempi che alla fine non è da buttar via.



La scheda spoilerazzi e critica pesa del Blutarsky

Hai presente quando vedevi i film di kung fu, quelli del primissimo Tarantino e pensavi "Catso, anche io potrei mettere su una sceneggiatura che sia la sagra delle citazioni"? Si. Però la maggior parte delle volte arrivavi alla conclusione che non si poteva realizzare la sagra della citazione perchè se dietro non c'era l'impalcatura di una storia valida, i buoni intenti vanno a fancoolo e perdeva tutto il mordente. Ecco forse a RZA e Eli Roth (il pche per lui è un errore grave) non è capitato di pensare a questa conclusione.



La storia ha del così prevedibile, come del resto lo erano anche i film da cui traggono ispirazione, che come spettatore era in alcune occasioni noioso (tipo le scene in cui non si pizzava nessuno, ma ammetto che sono moooolto poche). Comunque, apparte la tirata di orecchio ai due per questa storia all'apparenza piatta, trova un non so che di affascinante quando ho realizzato che i richiami sono i veri protagonisti del film, forse più di un RZA che inizia a essere un kickasser nel finale di film, di un Batista che sa lo stile della tigre (corrazzato d'oro) di una Lucy Liu che ormai è tarata per morire ogni volta che fa la boss di un clan della malavita locale, o del Ciccio Crowe che mi ha fatto ridereissimo quando si era fatto le sopracciglia da romulano per camuffarsi con la gente del luogo (ma rimane sempre cazzutissimo con la pisola lama).



Una trama da film western in un film Shaw Bros. style, i richiami a pilastri del genere come ad esempio l'omaggio ai tre dell'operazione drago o una sequenza con l'inquadratura dall'alto che fa una panoromica in sequenza delle stanze del bordello di Madam Blossom che ricorda la sequenza di Shoshanna alla prima del film di porpaganda in inglorious basterds , uno splatter (secondo me zampino di Roth) che non fa mai male, quelle comparsate di Griem e Liu che sono i momenti "oh ma guarda come se so invecchiati...". Alla fine è un film sborone che non ha molte pretese se non quello di essere il film più sborone che ci sia al momento. In questo è onesto e ad è una cosa che ho apprezzato, al giorno d'oggi ci sono parecchi colossal che non rispettano le aspettative (con questo non voglio dire che sia Iron man 3 ma Iron man3 è un buon esempio).  




e per concludere in bellezza: nel cast c'è Jamie Chung, francamente l'attrice asiatica/americana più sexy degli ultimi anni, l'avevo vista in ruoli minori in commedie e e in quel film un pò gne ma con tanta gna che era sucker punch... anche qui non smentisce la sua pheegaggine:





lunedì 13 maggio 2013

La prima edizione del Florence Fantastic Festival!

Lo scorso fine settimana al Firenze Fiera si è tenuta la prima (e sicuramente non ultima, a leggere gli articoli post evento) rassegna dedicata ai temi nerd a noi tanto cari (dai videogiochi al cosplay, dai live di gdr alle conferenze con i personaggi di spicco) in cui tema portante era il binomio Fantasy/Fantascienza.



I 22.000 e passa di visitatori hanno potuto scorrazzare tra le diverse aree della fiera; tra il sempre presente angolo dedicato a game of trhones, gli stand dei distributori di gadget, fumetti introvabili e similaria, tra le aree dedicate ai tornei di videogiochi e giochi da tavolo, softair e combattimento all'arma bianca, c'erano in programma anche diversi incontri interessanti, come ad esempio l'illustratore dei manuali di D&D Larry Elmore, o il disegnatore britannico Greg Staples, la mano che ha disegnato quell'opera fantascienza iper violenta ed esagerata del Judge Dredd per la rivista 2000 A.D. Il tutto poi imbastito con eventi musicali organizzati da Fortezza Sound che ha collaborato in questi tre giorni.



Per essere una giovane iniziativa e per non aver avuto la presenza come consuetudine in altre occasione di distributori imponenti /importanti è stata proprio una bella figata!



Piccola nota a margine: la tre giorni di evento è stata 100% priva di bulletti e nessuno cosplayer è stato spintonato e percoolato .

mercoledì 8 maggio 2013

Due righe su PLAGUE Inc.

Il post di oggi parlerà di pandemia, scenari apocalittici, virus apparentemente inarrestabili e soprattutamente di genialità nella sua semplicità... tutto in touch screen.

Nel marasma dei giochi per smartphone/tablet è difficile far breccia nel cuore degli utenti: la cosa può essere ancora più ardua se poi i trend sono giochi che puntano sul social (non dico che sia ruzzle, ma ruzzle è un buon esempio, empio, es, pio) o sullo schema dell' endless-corri, corri ragazzo laggiù... Eppure c'è un titolo strategico che dall'appstore di apple ha contagiato il google play e si è diffuso più del comune raffreddore: Plague Inc.



Vincitore lo scorso marzo del best game 2012 al pocket gamer awards in Uk, il titolo della Ndemic creation è in soldoni un veloce gioco di strategia in cui dovremmo far crescere un virus: decidere la sua modalità di infezione, la sintomatologia e la capacità di adattamento e mutazione per farlo diventare un mietitore biblico che non lascia scampo.



Fin qui la cosa sembra di cattivo gusto e vedendo la struttura di gioco (una mappa mondiale in modo da monitorare la diffusione del contagio e del traffico aereo e navale) non gli dai nemmeno un briciolo di fiducia; ma la verosimiglianza con la realtà, il susseguirsi della diffusione che richiama l'attenzione mediatica dell'informazione (all'inizio potresti leggere news su cose  tipo uomo si autodenuncia per violenza, social network fa flop in borsa... e alla fine si leggono notizie su governi caduti o esplosioni nucleari) lo rendono un gioco coinvolgente e fanno scoprire il lato piccolo dottor male che è in te.



 Le situazioni descritte nel gioco sono molto plausibili e le varie scelte da operare lo sterminio globale spingono a rigiocare più volte, incuriositi dal vedere i nuovi scenari possibili e più si vince più si sbloccano i tipi di virus, da un batterio aggressivissimo si può passare al nanovirus modificato sfuggito al controllo dei suoi creatori... poi le espansioni a pagamento ampliano il già macabro campionario apocalittico del gioco.





Ve lo consiglio? SI. E se avete qualche soldino da spendere vi consiglio anche di prendere la versione completa prima di scaricarvi la versione gratuita.


martedì 7 maggio 2013

Che fine aveva fatto nerdcafè???

E' dal 29 aprile che questo blog non si faceva sentire; come mai questo periodo di silenzio di sospensione di punto in bianco?

La ballotta di NerdCafè è stata rapita dai filomarvelliani ortodossi dopo i post che percoolavano iron man 3 (che comunque se questa è la premessa della fase 2, allora io muoro di dilusione di diludendo)?

IN QUESTA FOTO: Bastianich imita Blutarsky prima di aver visto iron man 3



E' stata forse fermata da un gruppetto di bulli da comicon che hanno iniziato a circondare Blutarsky vestito da Akibaranger?



E'stata portata su un isola misteriosa con ovvi omaggi a Lost e soprattutto il Prigioniero?


il buon vecchio sci fi inglese di una volta: bastava una palla per essere in pericolo, come un fantasma di pacman


special thanks: yotobi e la pagina faisbuk dei suoi migliori insulti.


Belle domande.

Comunque, no.
Abbiamo solo approfittato del mega ponte e dell'assenza del programma in webradio per prenderci  del tempo in altre urgenze: per Stresserentola un extreme makeover interior designer home edition e per me un man vs mappazzone-food (si perchè mi sono immerso nel mondo degli show culinari e delle sue parodie).



Comunque, non vi preoccupate: abbiamo un sacco di argomenti da cinefili/retrogamers/comics-addicted/otaku/ciccio nesqickosi (?) da postare e commentare. Quindi, Stay tuned Fellas!