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venerdì 15 marzo 2013

Arrow, non la marmitta ma la serie tratta da...

Con un ritardo non molto scandaloso rispetto alla messa in onda in America, è arrivato in Italia il nuovo serial prdotto da CW network e DC comics Arrow (togliamo il green perchè così fa più figo). Con la speranza che bissi il numero di consensi ottenuti col precedente Smallville, Arrow è il tentativo nuovo di pacca di trasportare un personaggio DC sul piccolo schermo, dopo il flop dell'episosio pilota di Wonder Woman; nel Bel Paese sembra che la prima puntata abbia catturato  l'attenzione di 3 milioni di spettatori (fonte you-ng.it). Vuoi il tam tam degli spot in tv e del social network, vuoi che  gli arceri vanno troppo di moda adesso, molti fan dei fumetti e moltissimi g-giovani si sono lasciati trascinare in questa storia di vendetta e giustizia freccia munita; dall'occhio clinico di un parere di parte come il mio la serie si distacca radicalmente dal fumetto, che sia il personaggio pre 52 e nuovo 52 o l'Ollie Queen visto in Smallville.






Essenzialmente l'idea di partenza è quella di raccontare la storia di Oliver "Ollie" Queen (Stephen mono espressione Amel)l, figlio maggiore della famiglia più ricca e rispettata di Starling City; archetipo del coccolato figlio di papà alla spendi e sapndi, dopo l'ultimo scandalo che lo vede protagonista, il padre lo costringe a venire con lui in una bella e lunga vacanza in mare a bordo dello yacht di famiglia. Lo yacht affonda, Ollie viene creduto morto insieme a tutto l'equipaggio e ai civili (padre e fidanzata). 5 anni più tardi un peschereccio giapponese salva in un isola apparentemente deserta Ollie "Robinson Crouse" Queen: Starling City (o quasi tutta) e il resto della famigliola Queen accoglie il figlio ritenuto morto, ma l'Ollie che è tornato non è quello che avevano perso: a Star City è arrivato un cacciatore che ha l'intenzione di ripulire una città corrotta comme un giustiziere incappucciato armato di arco e frecce.


nel primo epsodio, si vede la maschera del villain dc che ha ispirato deadpool su una forca: 
Wtf moment del'episodio per gli amanti del comics


Quello che si vede dalla tv è una storia tutta nuova: Ollie Queen è più batman che il vecchio Queen sempre scherzone e attaccabrighe e lontano dallo schema dell'eroe tipo (nel mondo fumetto è stato il vigilante liberal per antonomasia, quello che prima di combattere i delinquenti con strani vestiti ha dovuto combattere con nemici più letali e pericolosi: droga, alcol, il tema delle disparità sociali, del sistema politico e istituzonale quando questi assumono una spetto dispotico...): qualcuno voleva morti lui e suo padre e  il suo intento è di scoprire l'identità dei mandanti, punendo la feccia della città (e i pittoreschi sicari chiamati in causa) col pugno di ferro.
Insieme a questo se aggiungiamo una trama principale alla lost, tra accordi segreti sottobanco e una ramificazione di rapporti loschi tra criminalità e persone di spicco della città (anche la stessa famiglia Queen è rea confessa di essere coinvolta in questa rete criminale), i flashback di Ollie che ricorda quante ne ha passate per sopravvivere in quei cinque che era più pericolosa dell'isola del terzo farcry, e metti le sottotrame che gli sceneggiatori hanno imbastito per tutti i personaggi secondari  che scopriremo in tutta la serie, ci troviamo di fronte a un serial fatto di puntate come un puzzle: mettono insieme un sacco di pezzi, ma l'ultimo se lo tengono per la prossima puntata.

 

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