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giovedì 28 marzo 2013

3 buone ragioni per vedere hunger games

Quando escono le saghe cinematografiche tratte da dei libri per ragazzi, ammetto di assumere l'atteggiamento "vecchiodimerda 2.0" nei loro confronti, bollandoli subito come scialbi tentativi di fare grana sfruttando la nomea del best seller di turno.
L'atteggiamento "vecchiodimerda 2.0" ha i suoi pregi e i suoi difetti, perchè nel 45% dei casi ci si deve rimangiare tutto quello che è stato detto di un film giudicato solo dal trailer (e certe volte solo dalle locandine); è successo con Harry Potter, scoperto alla tenera età di 27 anni, è capitato con un' altra mega produzione warner tratta dalla narrativa per adolescenti: la trologia di Hunger Games.
Comprato il primo film in dvd e lasciato nello scaffale a prendere polvere da un paio di mesi, domenica scorsa mi sono deciso a vederlo e sono rimasto ciccio-rapito dalle tre valide ragioni per vedere questo film:



1-l'universo narrativo di Hunger Games: l'America settentrionale post-apocalittica fa nascere l'ideale Stato di Panem: governata da una ricca e dispotica Capitale, Panem è suddivisa in 13 distretti, l'ultimo dei quali ha provato a ribellarsi dalla tirannia ma è stato devastato e la popolazione uccisa. Per ricordare questa mattanza nei confronti dei ribelli la capitale organizza ogni anno gli Hunger Games, una gara di sopravvivenza in cui ventiquattro tra ragazzi e ragazze dai 14 ai 18 anni provenienti dai rimanenti 12 distretti devono uccidersi tra di loro come sadica prova di fedeltà e sudditanza nei confronti della capitale. Bello visivamente il contrasto che viene descritto tra i poveri distretti, più simili ai ghetti e alle realtà di confine del secolo scorso, e il ricercato design,lo stile baroccheggiante della capitale con i suoi elementi fantascienza e i vestiti da techno cicisbei. Prendere per antipatici quelli della capitale è un attimo.




2-Sottotrame: come ogni buona opera cinematografica che si rispetti, il film trasuda di velate ma non troppe critiche del mondo d'oggi: la spettacolarizzazione della morte, il cannibalismo mediatico e l'euforia da talent show anche in una macabra e spaventosa lotta tra giovaani innocenti. Altro aspetto risaltato forse più dal film che dal libro è l'invito a ribellarsi contro i totalitarismi e le sovrastrutture sociali volte a mantenere intatto uno status quo (che nell'adolescente in balia del desiderio di cambiamento fa molta presa).



3- Personaggi: nel film non c'è uno, dico uno, fuori posto o che ispiri violenza per quanto sia stupido. Ottima la caratterizzazione quanto la prova d'attore di tutti; dalla fresca di oscar e campionessa di tuffi con gonna a strascico Jennifer Lawrence, qui una ragazza che a Lara Croft gli dice "Levati dar cazzo", a Donald Sutherland che potrei votarlo come "Villain Fijo di Putt" anche senza vedere i prossimi due film. Le scene di lotta sono crude e in alcuni casi forti, ma che vi aspettate dagli hunger games? Un fi ruj come in giochi senza frontiere???



L'unica nota per stare attenti a questo film è che come ogni moderna saga per adolescenti, c'è il pericolo triangolo amoroso... ma se togliamo la parte ciccio-cuoricine per le donzelle. Per ingannare l'attesa per l'imminente secondo film, "la ragazza di fuoco" previsto per il 21 novembre 2013, vi invito a dare una chance ad Hunger Games. 

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